PerSo – Perugia Social Film Festival
“L’idea di fare questo festival ci sembrava importante […]. Noi ci occupiamo di problemi legati alla malattia mentale. Che c’entra col cinema? Noi pensiamo che per creare le condizioni migliori per le persone con problemi bisogna creare dei contesti migliori per tutti, quindi la cultura è un elemento molto importante e una cultura che parli dei problemi del sociale ci sembrava particolarmente utile, interessante non solo per noi come fondazione ma anche per la città. […] E’ andata al di là delle migliori aspettative. È come se questa comunità, questa città che ha una grande tradizione proprio sul terreno della solidarietà, della cultura del sociale, avesse voglia ancora di interrogarsi”. Stefano Rulli
Il PerSo – Perugia Social Film Festival è un Festival internazionale di cinema documentario a tematica sociale. È stato lanciato dalla Fondazione La Città del Sole nel 2014 con un’Edizione Zero non competitiva e dal 2015 viene istituito il concorso, diventando uno dei Festival più apprezzati per la qualità della proposta cinematografica e per la capacità di accoglienza. Dal 2019 viene organizzato ufficialmente dall’Associazione RealMente APS, a cui la Fondazione cede annualmente l’utilizzo del marchio, collaborando attivamente all’organizzazione di alcune sezioni del festival e garantendo la solidità della sua mission.
“Sociale” lo intendiamo nel suo senso più ampio. Scopo del Festival è raccontare innumerevoli storie ed esistenze, di individui o gruppi di persone che condividono un’esperienza, un valore, un’ideale, una battaglia, pubblica o privata, ma comunque universale. Il Perugia Social Film Festival vuole restituire uno sguardo sfaccettato e “fuori centro”, o per meglio dire, vuole mettere in comunicazione diversi sguardi, imprevedibili e spiazzanti, sul mondo e sull’uomo.
«Non incontrerai mai due volti assolutamente identici.
Non importa la bellezza o la bruttezza: queste sono cose relative.
Ciascun volto è simbolo della vita. E tutta la vita merita rispetto».
Tahar Ben Jalloun
Il PerSo – Perugia Social Film Festival vuole avere un ruolo attivo nei processi di trasformazione culturale all’interno e all’esterno della propria comunità, verso una società più giusta e inclusiva. Andando oltre l’audiovisivo, il Festival si pone l’obiettivo di creare dialogo nell’arte, facendone spazio di sviluppo sociale e creativo, di confronto e conoscenza tra le più disparate diversità.
Il mezzo d’elezione è il cinema del reale, il linguaggio innovativo della documentaristica con la sua capacità di far dialogare generi diversi. Accanto alle singole proiezioni cinematografiche, il format del Festival si apre a incontri con autori, approfondimenti, percorsi formativi, con la partecipazione di operatori ed esperti del settore audiovisivo, ma non solo, nel costante obiettivo di avvicinare un pubblico sempre più vasto alle storie e alle tematiche affrontate, contribuendo a rendere accessibili argomenti che non sempre lo sono, per la loro complessità, ma anche per i pregiudizi che spesso li accompagnano. Inoltre, ogni anno sviluppa progetti dedicati ai giovani film-makers, con l’obiettivo di aiutarli a trovare strade per sviluppare i loro progetti.
Il comitato di selezione del Festival, coordinato e supervisionato dai Direttori artistici Luca Ferretti e Giovanni Piperno, è nato come gruppo di giovani selezionatori formato dal primo direttore artistico del Festival Mario Balsamo, che ha dato la prima spinta propulsiva al Festival e che di loro ha detto: “appassionati conoscitori di cinema, dallo sguardo vivace e libero, che per alcuni mesi hanno intrecciato le loro esistenze alla mole enorme, inaspettata, di film del reale (si sarà capito: preferisco questa definizione a quella ormai riduttiva di “documentari”): opere arrivate da più parti del pianeta, sorprendendoci anche nella qualità. Il comitato è diventato una comunità – mossa da me con timone leggero – agguerrita e assai responsabile nel giudicare le fatiche di noi autori. Ne è venuto fuori un altro bel film: il loro, nel costante accanirsi (civile) gli uni contro gli altri, a difendere le proprie idee di racconto, i propri gusti e i valori; fino ad immalinconirsi per coloro che hanno dovuto escludere”. Il Festival ha cercato sempre di mantenere lo spirito comunitario e appassionato del comitato di selezione, in linea con lo spirito dell’Associazione e della Fondazione.
Altra peculiarità del Festival sono le giurie speciali che si aggiungono alla giuria ufficiale di esperti: i detenuti e gli studenti, che danno i loro giudizi su due sezioni del Festival. Da loro arriva uno sguardo inusuale e prezioso.
Giuria dei detenuti.
Nel 2014, per l’edizione zero, oltre ai cinema d’essai del Centro storico di Perugia, si sceglie di aprire uno spazio di visione presso la Circondariale di Capanne, per presentare il film Sbarre (girato da Daniele Segre a Sollicciano). Alla proiezione è presente anche Salvatore Striano, ex detenuto e attore nel film Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani: la partecipazione dei detenuti è stata entusiasmante e ci ha stimolati a progettare un coinvolgimento attivo dei detenuti nel Festival. Prende così corpo l’idea di istituire un premio aggiuntivo per la sezione cortometraggi, il Perso Short Jail, assegnato da una giuria di detenuti. Abbiamo strutturato un’attività di formazione in carcere nei mesi precedenti al Festival, che ha dato vita ad attività laboratoriali di cinema fino alla realizzazione di un film: Non è sogno (2019), di Giovanni Cioni, interpretato dagli stessi detenuti.
Il PerSo, oltre le date del Festival, continua ad offrire visioni, cultura, riflessioni lungo l’arco di tutto l’anno, arrivando anche nelle scuole con La Settima Ora, progetto di cinema dedicato alle scuole secondarie di I e II grado dell’Umbria: proiezioni di film, incontri, approfondimenti e seminari tenuti da esperti su temi di interesse sociale.